ORO Rottura livello 2009 porterà il prezzo a 1997!

Il prezzo dell'oro ha registrato un calo dai massimi di sei mesi raggiunti a $2.018 all'inizio della sessione asiatica di lunedì, consolidandosi ben al di sopra della soglia dei $2.000 in vista di una settimana critica. Questa settimana è dominata dai dati sull'inflazione provenienti dagli Stati Uniti (US) e dalla zona euro. Nonostante l'ottimismo di mercato durante la settimana del Ringraziamento, si sono verificati flussi di risk-off nelle negoziazioni asiatiche di lunedì. Ciò è accaduto nonostante gli sforzi della Cina per stimolare il sostegno finanziario alle imprese private e il miglioramento dei dati sugli utili industriali cinesi.

Inoltre, i mercati preferiscono operare con cautela in vista dell'indice dei prezzi al consumo delle spese personali (PCE) della Federal Reserve statunitense, in uscita più avanti questa settimana. Tale evento potrebbe consolidare le scommesse su un taglio dei tassi della Fed a maggio. I dati sull'inflazione della zona euro offriranno ulteriori spunti sulle prospettive dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE). Entrambi i dati avranno probabilmente un impatto significativo sul prezzo dell'oro, un bene che non genera interessi.

Analizzando il grafico, si nota che il prezzo ha rotto uno swing high al livello 2009 durante la sessione asiatica. Questa rottura apre le porte a un possibile short che potrebbe riportare il prezzo a testare la zona di supply al livello 1997, per poi ripartire verso i 2020. Pertanto, la mia view di oggi è ribassista. Auguro a tutti una buona giornata di trading. Un saluto da Nicola.
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