MACRO BACKGROUND Dopo i forti ribassi azionari dei giorni scorsi la volatilità sembra dare una tregua ,ma ancora non possiamo essere sicuri che il mood di risk off sia terminato. Da monitorare i dati sulle richieste iniziali di disoccupazione negli Stati Uniti e a seguire le aste del trentennale USA, dati che sebbene molti calendari economici ritengano di minore impatto , possiamo considerare a nostro parere i veri market mover di questa giornata. Partiamo dal comparto obbligazionario, che ieri ha visto le aste del decennale USA, ricordiamo che valutare l’andamento di un’asta di debito sovrano ci da molte indicazioni su come gli operatori si attendono possa evolvere l’economia del paese, ma andiamo nel dettaglio: Se all’asta il BidToCover ( il tasso di copertura, ovvero la misura della domanda di titoli di stato sovrano) risulta essere alto , allora vuol dire che gli operatori sono ansiosi di comprarlo anche ad un rendimento non eccezionale, perché le aspettative sono di un’economia florida che porterà a tassi più bassi nel futuro, quindi meglio accaparrassi ora i buoni rendimenti. Viceversa una scarsa domanda di debito sovrano, come quella che si è vista ieri sul decennale USA, lascia intendere che gli operatori aspettano le prossime aste in attesa di rendimenti maggiori giustificati da una fase di rallentamento economico che spinge il tesoro a riconoscere rendimenti piu alti al fine di collocare il debito. Detto questo , ieri il decennale USA ha fortemente deluso con un BID to Cover del 2.32X ( poco più di due volte l’offerta) a fronte di una media del 2.52X, questo lascia intendere che gli operatori non sono poi cosi sereni sul futuro dell’economia Usa e che la tempesta sul settore azionario potrebbe non essere terminata. Da seguire oggi anche i dati sui sussidi di disoccupazione, che daranno eventuale prosieguo o meno alle preoccupazioni nate con i NFP venerdi scorso
FOREX Il comparto valutario resta fermo sui consueti mood di periodo, con il dollaro che perde terreno contro le majors a delineare ancora la preoccupazione per l’economia USA e i potenziali tassi, portando a perdite medie del -0.24% contro le valute concorrenti. Non meglio la sterlina, che rappresenta ora l’asset peggiore del mese di agosto, dopo la forte delusione delle scelte politiche del nuovo cancelliere le vendite si presentano copiose portando a perdite medie in questo agosto del 2.90% contro le altre majors, innegabile l’interesse per il cross eurgbp che si porta a 0.8625 a manifestare la decorrelazione tra la forza di euro e la debolezza della sterlina in questo momento.
EQUITY Azionario che resta compresso non lontano dai minimi di questi giorni, segnale che la ripartenza long non è ancora nel mirino degli operatori che restano cauti e attendono maggior chiarezza dai dati prossimi. Lontana ancora la FED, si attende ora il simposio di Jackson Hole pe carpire dalle parole di Powell quale il grado di preoccupazione sull’economia USA e quanto potrà essere incisivo il taglio tassi atteso per settembre. il nasdaq resta asfittico sotto i 18 000 pnt, ancora incapace di ripartire long sopra i massimi di 18 500 pnt, cosi per SP500 arginato da 5358 pnt, resistenza chiave , baluardo da violare a rialzo per parlare nuovamente di bull market
COMMODITY Ancora robusto il comparto energy con il wti che resta sopra i supporti chiave di 74.60$ e sembra voler allungare nuovamente a rialzo verso i 79$, non meno interessante il Ngas che sembra essere si posizionato stabilente sopra i 2$. Da notare infine il recupero dei massimi da parte del coffee che si riporta a 244.50$
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