il settore energy ha fatto molta strada di recente, ma questo non significa che abbia finito il suo cammino.
La prospettiva di calo dei tassi di interesse e la valanga rappresenta dal fenomeno energy transition rappresentano vento nelle vele delle aziende che si occupano di energia.
Anche se non per tutte allo stesso modo.
Essendo un settore che lavora con elevata leva (debito), il costo del capitale di credito (interessi passivi) è una voce piuttosto importante nel profitti e perdite (costi).
Questo significa che la prospettiva, concreta in Europa, di vedere tassi più bassi entro l'anno significa un netto miglioramento dei margini (redditività).
Inoltre la transizione energetica, che ricordo non è solo un pio desiderio delle singole aziende ma frutto di accordi internazionali tra paesi, spingerà sicuramente sul lato dei volumi (aumento delle quantità vendute) visto che è un fenomeno comunque ad elevato consumo di energia.
In questo contesto, non sorprende vedere l'indice di settore su valutazioni di massimi relativi, d'altra parte il mercato fa bene il suo lavoro e finora ha scontato parte di questo effetto.
Già, ma quanto è nei prezzi?
Al riguardo le varie analisi che si possono consultare un po' ovunque sembrano concordi nell'affermare che non tutto è scontato.
Come tutti i fenomeni dirompenti, c'è sempre una oggettiva difficoltà nel quantificare le conseguenze.
A2A è una di quelle aziende meglio posizionate al riguardo potendo vantare un equilibrato mix di fonti di produzione (fossile, idroelettrico, eolico, ...), capace anche di cogliere al meglio la necessità di usare nel presente soprattutto fonti di origine fossile, gas praticamente.
Sul piano tecnico questo si traduce in prezzi che viaggiano su livelli alti.
"Alti" in grammatica è un aggettivo positivo, cioè che non fa riferimento ad alcun confronto.
Quindi quando diciamo che il prezzo di un titolo è alto, forse inconsapevolmente, stiamo affermando la cosa più giusta, nel senso che non si può stabilire con certezza che qualcosa vale troppo.
Diversamente entreremmo nel tunnel, senza uscita, della domanda successiva: "si... ma alto rispetto a cosa?".
Allora, se il settore ha ancora molto da dire e da fare nei prossimi anni, molto probabilmente il settore varrà di più nel prossimo futuro.
Questo non significa che è certo ma solo probabile.
Si sa, in finanza se si chiede ad una pietra se è certo che qualcosa nel futuro varrà di più rispetto ad oggi questa risponderà di no.
Allora si tratta di valutare di posizionarsi su un settore, in questo caso comprando un titolo che lo rappresenta e che da un punto di vista tecnico è ben impostato per replicarlo.
Il titolo sembra avere testato ed accettato l'area sensibile di lungo termine degli 1,6 euro.
In alto sta testando la resistenza, statica e dinamica, dei 2 euro.
Personalmente credo che la rottura dei 2 euro la potremmo vedere con la consacrazione dello scenario di allentamento monetario prima menzionato.
Si tratta di un trade di ampio respiro che oggi propongo con i livelli operativi indicati nel grafico ma che, come normalmente faccio, assesto nel tempo alla luce degli eventi che si paleseranno.
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