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Michigan verso riserve in Bitcoin: HB 4087 in fase di discussione, fino al 10% dei fondi

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La Camera del Michigan ha fatto riprendere in esame HB 4087, la proposta che, se approvata, autorizzerebbe l’allocazione fino al 10% dei fondi pubblici – nello specifico del General Fund e del Budget Stabilization Fund – in Bitcoin e altri asset digitali.

La misura, attualmente in seconda lettura, riaccende il dibattito su una potenziale svolta finanziaria del Michigan, ponendo l’accento sui rischi operativi e sulla trasparenza contabile. In questo contesto, torna centrale l’equilibrio tra opportunità d’investimento e controllo dei rischi.

Secondo i dati raccolti da Government Finance Officers Association (GFOA), le amministrazioni pubbliche devono valutare con estrema cautela l’impiego diretto di criptovalute nella gestione di riserve o tesoreria.

Gli analisti di settore che abbiamo consultato osservano che l’assenza di standard unificati su custodia, reporting e impairment aumenta sensibilmente il rischio operativo e reputazionale per enti con bilanci pubblici complessi.

Nel monitoraggio degli atti legislativi statali, si evidenzia come la qualità delle regole attuative sarà determinante per ridurre asimmetrie informative e rischi sistemici.

HB 4087: cosa c’è davvero in gioco

La bozza di legge, proposta dai rappresentanti Bryan Posthumus e Ron Robinson, consentirebbe di investire fino al 10% dei fondi pubblici statali, una quota che in termini assoluti potrebbe ammontare a miliardi di dollari, con potenziali ripercussioni sul bilancio e sulla gestione della liquidità dello Stato (Michigan Legislature).

La disposizione si concentra sulla creazione di una riserva in Bitcoin e altri asset digitali selezionati, con il provvedimento affidato al Government Operations Committee per ulteriori esami e possibili emendamenti.

Detto ciò, il cuore della proposta resta la costruzione di una riserva che sia coerente con i vincoli di finanza pubblica e con la domanda di trasparenza degli stakeholder.

Tempistica legislativa: passaggi e prossimi step

La proposta, attualmente in seconda lettura, dovrà passare al lavoro in commissione prima di poter tornare in Aula per il voto finale. La calendarizzazione, attualmente in corso, riflette una priorità politica, anche se il percorso legislativo potrebbe allungarsi a causa di emendamenti, pareri tecnici e approfondimenti sugli impatti di bilancio.

Va detto che tempi e contenuti degli emendamenti incideranno in modo diretto sulla governance operativa della futura riserva.

Custodia e audit: cosa sappiamo (e cosa manca)

HB 4087 dedica attenzione agli aspetti di custodia, cybersecurity e audit, rinviando però molte specifiche alle future regole attuative.

La bozza prevede obblighi di sicurezza e controlli contabili per la gestione del rischio, pur non fissando standard puntuali in ambiti come il cold storage, le soluzioni multisig, la segregazione degli asset, la conformità a standard (ad es. SOC 2) e l’impiego di auditor indipendenti.

Eppure, proprio qui si annida il nodo principale: la governance, infatti, resta demandata agli uffici del Tesoro statale, che dovranno poi definire i criteri di accountability, le metriche e la frequenza dei controlli.

Perché la mossa del Michigan può fare scuola

Se approvata, la legge potrebbe innescare un effetto domino, spingendo altri stati americani a riconsiderare l’utilizzo dei fondi pubblici per investimenti in asset digitali. Michigan si inserirebbe così in un percorso già intrapreso da stati come Texas, New Hampshire e Arizona.

Inoltre, il prezzo del Bitcoin – che al 19 settembre 2025 viene stimato intorno a 117.000 dollari – alimenta il dibattito: i critici sostengono infatti che il Michigan potrebbe acquistare in prossimità dei massimi di mercato. In effetti, l’orizzonte temporale e le regole di ingresso diventano determinanti per contenere la volatilità.

Confronto negli USA: dove siamo e chi spinge

Il dossier del Michigan si inserisce in un contesto nazionale in evoluzione. Secondo BitcoinLaws.io, oltre 25 stati (dati aggiornati a settembre 2025) stanno esaminando proposte analoghe.

Tra questi, Texas, New Hampshire e Arizona hanno già avviato studi o proposte per riserve in Bitcoin, mentre stati come Illinois, Ohio e Pennsylvania potrebbero essere incentivati a rivalutare le loro strategie per non restare indietro.

A livello federale, nel Congresso circolano richieste per avviare studi sulla fattibilità di una riserva in Bitcoin a livello nazionale, concentrandosi su aspetti di custodia, cybersecurity e standard contabili. Tuttavia, la frammentazione delle iniziative impone un monitoraggio costante dei diversi iter legislativi.

Implicazioni fiscali e contabili

La contabilizzazione del Bitcoin in bilancio richiederà criteri di valutazione e test di impairment chiari, in quanto la volatilità del mercato impatta sugli accantonamenti e sulla presentazione del rischio agli stakeholder statali.

Sarà fondamentale definire politiche precise, come le modalità e i tempi di realizzo per esigenze di liquidità, nonché garantire la trasparenza attraverso report periodici su costi, rischi e performance della riserva. In questo quadro, il coordinamento con gli standard contabili statali e federali resterà un elemento chiave.

Prezzi, timing e rischio di picco

Con il prezzo del Bitcoin stimato intorno a 117.000 dollari al 19 settembre 2025, i critici osservano il pericolo che lo Stato entri sul mercato in prossimità dei massimi.

Detto ciò, una politica di ingresso in tranche, con limiti di esposizione e stress test, potrebbe essere adottata per mitigare il rischio legato al timing degli acquisti. Eppure, la definizione preventiva di scenari e soglie operative resta cruciale per evitare decisioni reattive.

Corporate e segnali dal mercato

Un recente rapporto di K33 Research evidenzia che circa il 25% delle società quotate con una parte della loro tesoreria in Bitcoin scambia a valori inferiori rispetto al valore reale delle riserve.

Questo indica che la percezione del mercato rimane selettiva e suggerisce come, in assenza di una governance robusta e di disclosure trasparenti, il canale equity possa penalizzare strategie finanziarie non accompagnate da solidi meccanismi di controllo. In altre parole, senza processi verificabili, il premio di mercato può trasformarsi in sconto.

Domande aperte per il legislatore

  • Quali standard minimi obbligatori saranno imposti per custodia e audit?
  • Come verranno gestiti il rischio di controparte e le responsabilità operative?
  • Qual è il valore assoluto dei fondi su cui applicare il 10% e quale sarà il calendario di allocazione?

In sintesi

HB 4087 rappresenta una possibile svolta per le riserve statali del Michigan, consentendo, fino al 10%, investimenti in Bitcoin e altri asset digitali.

Tuttavia, restano numerosi tasselli tecnici da definire, in particolare per quanto riguarda custodia, audit, gestione del rischio e chiarezza contabile. La partita si gioca ora tra l’Aula e le commissioni, mentre altri stati osservano attentamente, pronti a muoversi sullo scenario nazionale.

Dati chiave a colpo d’occhio

  • Allocazione massima: fino al 10% dei fondi generali e di stabilizzazione.
  • Prezzo BTC: stimato intorno a 117.000 $ al 19 settembre 2025.
  • Nodo operativo: definizione futura degli standard di custodia e audit nelle regole attuative.