Wall Street continua a sovraperformare, stabilendo continuamente nuovi massimi storici. Il mese di novembre ha visto l’S&P 500 guadagnare il 5,6%, il suo miglior mese da febbraio.

Il Dow Jones è salito del 7,5%, il rialzo più importante di tutto il 2024. Infine, il Nasdaq è salito del 4,9%, riflettendo l'ottimismo legato alle promesse recentemente rilasciate da Donald Trump, ovvero l’adozione di un approccio più favorevole alle imprese.

Ci sono crescenti aspettative che la scelta del segretario al Tesoro di Trump aiuterà a stemperare le minacce verbali del Tycoon verso i paesi limitrofi e non, relativamente ai dazi doganali.

I listini americani continuano a rimanere sui massimi e a macinare nuovi profitti, in un contesto di dati macro che, rispetto a qualche settimana fa, sembrano maggiormente incerti.

Ci si chiede cosa possa far scendere i prezzi sui mercati, che per qualcuno sono in super bolla speculativa. L’unico forse sarà proprio Trump, che sta rilasciando aspettative forse eccessivamente ottimistiche.

Ci riferiamo al pericolo debito pubblico e all’azzardo morale che ha pervaso le economie occidentali negli ultimi 15 anni.

NUOVI TIMORI SUL FRONTE GEOPOLITICO

Le brutte notizie, intanto, arrivano dal Medio Oriente, in particolar modo dalla Siria, dove i ribelli jihadisti hanno conquistato Aleppo e ora avanzano verso Hama, a sud, dirigendosi verso Damasco, ancora più a sud e vicino al confine con il Libano.

Per ora, la capitale non sembra essere in pericolo, mentre Assad promette vendetta. L’Iran sembra schierarsi, insieme alla Russia, al fianco di Assad, e anche la Turchia, da più parti accusata di fare il doppio gioco, sembrerebbe meno predisposta al sostegno dei ribelli.

In ogni caso, per ora, sembrano scongiurate emergenze sanitarie. I mercati stamattina hanno aperto con un dollaro in rialzo, caratterizzato dal fatto di rappresentare la moneta rifugio per eccellenza nelle fasi di crisi geopolitiche.

VALUTE

Sui cambi avevamo chiuso un venerdì all’insegna di un dollaro in ribasso con il UsdJpy sotto 150 a 149.70, non lontano dal supporto di medio di 149.20, che se rotto, avrebbe potuto spingere le price action fino a 147.10.

In realtà, questa notte siamo saliti di 140 pips ritornando a 150.60. EurUsd, dai livelli di resistenza a ridosso di 1.0590, ha ripiegato tornando a 1.0525 a ridosso del primo supporto, mentre il secondo interviene in area 1.0490.

Cable, a sua volta, dall’1.2730 di venerdì sera è sceso a 1.2685. I prossimi movimenti dipenderanno, in particolar modo, dalle notizie sul fronte geopolitico, questo pare evidente.

Il UsdCad oscilla non lontano dal supporto di 1.3990, anche se ha corretto a 1.4050. Chf stabile contro Euro in area 0.9300.

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TREASURIES

Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso al 4,2% in una giornata di contrattazione caratterizzata dal ponte lungo negli Stati Uniti, a seguito del giorno del Ringraziamento di giovedì, estendendo il calo per la seconda settimana consecutiva.

La discesa della scorsa settimana è stata inizialmente innescata dalla nomina di Scott Bessent a Segretario del Tesoro statunitense, che ha fornito ai mercati un senso di stabilità e ha alleviato le preoccupazioni sui potenziali drastici cambiamenti di politica sotto l'amministrazione Trump in arrivo.

Il calo ha accelerato mercoledì, dopo che i dati sull'inflazione PCE statunitense sono usciti secondo le attese, segnalando pochi cambiamenti nella posizione della Federal Reserve sui tagli dei tassi di interesse.

I mercati stanno attualmente scontando una probabilità del 66,5% di un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, in aumento rispetto al 55,9% di una settimana fa.

PMI CINA

L'indice PMI non manifatturiero NBS della Cina si è attestato a 50,0 a novembre 2024, al di sotto delle aspettative di mercato di 50,2, che era anche il dato di ottobre.

Sia i nuovi ordini (45,9 contro 47,2) sia l'occupazione (45,4 contro 45,8) sono diminuiti a un ritmo più rapido. Nel frattempo, i nuovi ordini all'esportazione si sono contratti dopo la stabilizzazione di ottobre (48,2 contro 50,0).

Per quanto riguarda l'inflazione, i prezzi di input sono diminuiti dopo essere aumentati in precedenza (49,1 contro 50,6). UsdChn stabile a 7.2500.

D’altro canto, questa notte è uscito anche il Caixin General Manufacturing PMI, salito a 51,5 a novembre 2024 dal 50,3 di ottobre, superando le stime di mercato di 50,5 e segnando il secondo mese consecutivo di aumento.

È stata anche l'espansione più rapida dell'attività manifatturiera dal mese di giugno, guidata dalla più forte crescita degli ordini esteri e da un rinnovato aumento delle esportazioni.

INFLAZIONE EUROZONA

Il tasso di inflazione in Eurozona, a novembre, è salito per il secondo mese al 2,3% su base annua, dal 2% di ottobre, in linea con le aspettative di mercato.

Questo aumento era ampiamente previsto, poiché i bruschi cali dei prezzi dell'energia dello scorso anno non sono più considerati nei dati annuali. I prezzi dell'energia sono diminuiti dell'1,9%, meno del calo del 4,6% di ottobre.

Nel frattempo, l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, alcol e tabacco, è rimasta al 2,7%, lo stesso del mese precedente, sfidando le previsioni che erano per un incremento del 2,8%.

Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,3%, dopo un aumento dello 0,3% a ottobre.

I DATI DELLA SETTIMANA

Questa settimana, relativamente ai dati USA, i riflettori saranno puntati sul rapporto NFP di novembre e sui discorsi dei funzionari della Federal Reserve, tra cui il presidente Jerome Powell.

Ma con essi, e sempre in relazione al mercato del lavoro, usciranno i JOLT Openings e i dati relativi ai PMI manifatturiero e dei servizi ISM, oltre al Michigan Consumer Sentiment Index e a quelli sul commercio estero.

Ma è anche la settimana del PIL pubblicato in Sud Africa, Brasile e Australia, relativi al terzo trimestre, insieme ai tassi di disoccupazione per l'area euro e il Canada.

Inoltre, occhio ai PMI manifatturieri per la Cina, Spagna, Italia, Canada e Svizzera. La Germania pubblicherà report sugli ordini alle fabbriche e sulla produzione industriale.

Infine, saranno da osservare i numeri sull’inflazione in uscita in Turchia e Svizzera.

Buona settimana e buon trading.

Saverio Berlinzani


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