Inflazione elevata e conflitto in Ucraina peggiorano le attese di crescita globale.
Un quadro rassicurante, quello che esce dalle prime trimestrali Usa.
L’offensive militare russa si intensifica ad Est (Donbass) e sud-est (Mar d’Azov).
Settimana di dati macro molto rilevanti su Marzo e Aprile.

Ieri, 18 aprile, le Borse europee erano chiuse per il Lunedi’ di Pasqua, mentre Wall Street ha lavorato a ranghi ridotti e apatica, anche per le indicazioni prudenti della World Bank sull’economica globale. In attesa che oggi, 19 aprile, venga diffuso l’outlook del FMI (Fondo Monetario Internazionale), la World Bank ha abbassato da +4,1 a +3,2% la previsione di crescita mondiale.

L’economia cinese, nel 1’ trimestre, ha battuto le attese, ma i recenti lockdown incidono sulla prospettiva futura: col +4,8% del primo trimestre, superiore alle stime degli economisti di +4,4%,la crescita sembra aver sofferto poco della nuova ondata di Covid, ma le misure di contenimento adottate da meta’ marzo renderanno di difficile ottenimento gli obiettivi annui del Governo.

La crescita congiunturale dell’economia cinese (“trimestre su trimestre”) si e’ fissata al +1,3% contro aspettative di +0,6%, "riflettendo soprattutto il brillante andamento ante-lockdown di gennaio e febbraio”. Ricordiamo che le restrizioni “anti-Covid” introdotte nella seconda meta’ di marzo a Jilin, Shenzhen e Shanghai, riguardano aree che “valgono” il 10% circa del Prodotto Interno lordo (GDP) cinese.

L'obiettivo governativo del +5,5% per il 2022 sarebbe in ogni caso il livello piu’ basso da trent’anni, ma e’ a rischio, visto il crollo delle vendita al dettaglio di marzo, -3,5% mese su mese, peggior calo da luglio 2020. Inoltre, la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina determina pesanti ripercussioni su prezzi e reperibilita’ di diverse materie prime, nocivi alla produzione manifatturiera cinese.

Goldman Sachs, in uno studio pubblicato nei giorni scorsi, assegna circa 35% di probabilita’ ad una recessione Usa nei prossimi 2 anni. Scenario che rende ancora piu’ complessa e cruciale l’azione delle Banche Centrali, strangolate tra l’esigenza di raffreddare l'inflazione e quella di sostenere crescita e occupzione.

Anche l’economia russa soffrira’ molto per l’isolamento derivante dalle sanzioni internazionali. Lo ha esplicitamente ammesso il Presidente della Banca Centrale, Elvira Nabiullina, inducendo il Presidente Vladimir Putin a replicare con toni meno negativi, volti a sottolinerare il maggior danno relativo per le economie occidentali.

Se Wall Street ha terminato la giornata di ieri, 18 aprile, con indici poco variati, permangono segnali di perdurante aumento dei rendimenti sui titoli governativi Usa (Treasury Bond): quello del 10 anni benchmerk ha superato ieri +2,9%, ed oggi sale ancora a +2,92% (ore 13.30 CET).

Accelera il ritmo della trimestrali Usa: Bank of America ha registrato un calo degli utili nei primi 3 mesi, bur battendo le stime di consenso: 6,6 miliardi di Dollari, (80 cent/azione), da 7,56 mld (86 cents/azione) del 1’ trimestre 2021.

Johnson&Johnson, primo gigante dei consumi di massa a pubblicare, segna un calo dell’utile netto a 5,15 miliardi Dollari, da 6,17 di un anno prima, comunque sopra le attese degli analisti: ricavi in aumento del +5% a 23,4 miliardi Dollari.

Intanto il Dollaro prosegue la sua corsa e scende sotto 1,08 verso Euro. Il cambio del Dollaro verso le principali valute di conto (i.e. Dollar Index) e’ ai massimi da cinque anni e addirittura da circa 20 anni verso lo Yen giapponese: a 128 Yen per 1 US$. Gli esportatori americani non ne saranno particolarmente felici...

Intanto, il Presidente della FED regionale di Saint Louis Bullard ha confermato di prevedere che il prossimo Comitato di Politica Monetaria (FOMC), atteso per il 3 e 4 maggio, dara’ il via ad una serie di rialzi da 50 bps in contrasto all'inflazione, che e’ ai massimi da 40 anni: un rialzo superiore ai 50 bps non e’ necessario, sebbene "l'inflazione sia troppo alta e lontana dalla confort zone".

Il prezzo del Petrolio cala vistosamente, -4,2% a 103,3 Dollari/barile il WTI (West Texas Intermediate), dopo 4 sedute di rialzi ai timori di “shortage” per il prolungarsi della guerra in Ucraina; rimbalza quello del gas naturale Europeo, 93,8 Euro/megawattora, +6% (ore 14.00 CET).

Il quadro macro e’ da seguire con attenzione: domani, 20 aprile saranno resi noti i dati sulla Produzione industriale di marzo e nel pomeriggio, negli Usa, quelli sulle scorte petrolifere. Giovedì 21 sara’ la volta dei dati finali sui prezzi al consumo (CPI) europei e, negli Usa, degli indicatori sulla salute della manifattura calcolati dalla Fed Regionale di Philadelphia.

Nel corso della settimana e’ prevista anche la pubblicazione degli indici Pmi manufatturieri (Purchasing managers Index) Europei ed Usa ed il meeting trimestrale dell'Fondo Monetario Internazionale, al quale interverra’ il Presidente dell’ECB Christine Lagarde e il Chairman della Federal Reserve, Jerome Powell.

Ai leggeri guadagni delle Borse asiatiche si e’ contrapposta l’apertura decisamente debole, poi in gran parte recuperata, delle Piazze europee, e di quella Italiana in particolare, sulla quale incidono “stacchi cedola” per -1,05% di peso sull’Indice FtseMib. Wall Street vede positivo, con rialzi medi superiori a +1% (ore 14.00 CET).


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