Borse Europee vicino ai massimi, ma guardinghe, vista la crescita anemica. Inflazione EU: prezzi alla produzione -1,4% annuale in Germania. Nuovi aiuti della Banca centrale per sostenere il Pil cinese. Dollaro in recupero: sempre incerto l’esito delle Presidenziali Usa.
All’indomani del meeting della Banca centrale Europea (ECB) che giovedì scorso ha deciso il 3’ taglio dei tassi di 25 bps di quest’anno, quella di venerdì 18 è stata un’altra seduta positiva per i mercati europei: Milano e Parigi hanno guadagnato +0,4%, Francoforte +0,3%, invariata Madrid, in arretramento solo Londra, -0,4%.
Nelle prime ore di venerdì scorso le Borse cinesi avevano ben accolto i dati sulla crescita del GDP (PIL) del 3’ trimestre: +4,6% anno su anno, un numero in sè non molto forte, ma comunque migliore delle attese, mentre resta l’aspettativa di nuovi stimoli da parte di Governo e Banca centrale.
Archiviamo dunque una settimana positiva per i listini azionari EU, favoriti da fattori coagenti, tra cui il taglio dei tassi deciso dall’ECB unito alla speranza di un’analoga mossa a dicembre, la prospettiva di nuove misure supportive dell’economia cinese e quella di relazioni trimestrali positive e di imminente pubblicazione.
Nella settimana Milano ha guadagnato +2,6%, Madrid +1,8%, Francoforte +1,5%, Londra +1,3%, e Parigi +0,5%, quest’ultima appesantita dalle azioni del lusso.
Il settore lusso vive una fase negativa, e l’indice europeo di settore ha perso -3,4% la scorsa settimana. Ugualmente negativo il comparto technology, -4,2% per il subindice dell’Euro Stoxx di settore, con l’azione Asml vicina a -14%.
In Italia, in un clima di grande attesa, è giunto l’aggiornamento del rating sul debito sovrano da parte di S&P e Fitch, specie per l’aggiornamento dell’outlook, che era stabile per entrambe; confermato il rating BBB con outlook stabile per S&P, mentre Fitch conferma rating a BBB ma migliora l’outlook, da stabile a positivo.
L’upgrade riflette «il fatto che il recente rafforzamento dei risultati di bilancio e l'impegno a rispettare le regole dell'Unione europea indicano potenziale riduzione dei rischi di bilancio e finanziamento a medio termine derivanti dai livelli eccezionalmente elevati del debito italiano».
Fitch ha apprezzato anche «segnali di crescita potenziale più forte e contesto politico più stabile»: in tale contesto è maturato il calo dello spread Btp/Bund, sceso venerdì a 117 bps, in parallelo al calo del rendimento del decennale italiano a 3,35%.
Scenario più ostico per il debito francese: l'agenzia di rating Scope ha abbassato il rating a AA- allineandosi ad altre agenzie, Moody's si pronuncerà questa settimana e S&P il prossimo mese.
In America Wall Street ha chiuso positiva: Dow Jones +0,09%, Nasdaq +0,63% e S&P500 +0,40%: toccati nuovi massimi storici per Dow Jones e S&P500.
Anche venerdì 18 è proseguito il calo del prezzo del petrolio: quello del WTI (West Texas Intermediate) ha perso -2,5% a 68,9 Dollari/barile.
Irrefrenabile la corsa al rialzo dell’oro, +0,9% a 2.714 Dollari/oncia, ai massimi storici, favorito non solo dalla prospettiva di discesa del costo del denaro ma, purtroppo, anche dall’incertezza sulle elezioni Presidenziali Usa (3 novembre), e dai conflitti in Medio Oriente ed Ucraina, che ne esaltano il ruolo di bene “rifugio”.
Sul mercato valutario, poco variato il cross Eur/Dollaro attorno 1,084, e quello Dollaro/Yen attorno 149,88. In evidenza, per la sua inedita forza, la Sterlina britannica, dopo il dato sopra le attese, +0,3%, delle vendite al dettaglio di settembre +0,3%: GBP/US$ +0,3% a 1,304, ed EUR/GBP a 1,20, massimo da 2 anni.
Oggi, la nuova settimana parte con un nuovo record dell’oro che supera 2.730 Dollari/oncia e con nuove iniziative di Pechino per rilanciare la crescita. La Banca centrale Cinese (PboC) ha tagliato i tassi di riferimento sui prestiti: su quelli a 1 anno scende a 3,1% da 3,35%, e su quello oltre 5 anni da 3,85% a 3,60%.
In Germania i prezzi alla produzione sono scesi -1,4% annuale a settembre, da -0,8% di agosto, e -0,5% mese su mese, da +0,2% di agosto, vs attese di -0,2%.
In Europa le Borse sono partite caute e terminano la mattinata con cali medi di -0,5% (ore 13.00 CET): c’è attesa per gli indici PMI (Purchasing managers Index) della manufattura, relativi ad ottobre, ritenuti validi “marcatori” dell’andamento dell’attività industriale, in uscita giovedì 24, e per le prime “trimestrali” europee.
C’è cautela particolare sulle azioni bancarie: sul Sole 24 Ore di sabato 19 ottobre si legge che la Banca centrale Europea, nell’ambito del processo Supervisory Review and Evaluation Process (Srep), sarebbe orientata a chiedere alle banche più cautele e meno generosità nel distribuire dividendi e varare piani di buyback.
Oggi prende avvio il meeting mondiale dell'IMF (Fondo Monetario Internazionale), dal quale ci si attende trovi largo spazio di esame e discussione l'allarme lanciato proprio da IMF sui livelli stratosferici raggiunti dal debito mondiale, 100 trillioni di Dollari o, visto in altri termini, pari al 125% del GDP per i Paesi del G7, oltre che in traiettoria per crescere ancora.
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