Inflazione Usa (Cpi) a +6,2%, ben sopra le attese, massimo dal 1990.
Risveglio dell’oro, per il suo ruolo di “hedge” dell’inflazione.
Qualche segnale di rialzo, tutto da confermare, dei tassi sui Governativi.
Dollaro in ulteriore rafforzamento: Fed e Amministrazione gradiranno?


Impressionante impennata dell’inflazione USA, salita al record di +6,2% annuale, prima volta dal 1990. Su base mensile l’incremento è stato +0,9%, contro +0,6% stimato dal consensus e +0,4% di settembre. Nell'ultimo anno, i prezzi dei prodoti “energetici” sono aumentati oltre +30%.

L’aumento del costo della vita negli Stati Uniti ha impattato marginalmente sulle Borse europee che ieri, 10 novembre, dopo una seduta apatica, hanno spuntato chiusure tutte positive: FtseMib italiano +0,44%, Ftse100 inglese +0,82%, Dax40 tedesco +0,17%, Cac40 francese +0,03%.

Reazione piu’ negativa per Wall Street, con indici tutti in ribasso, in particolare il Nasdaq -1,7%, ed S&P500 -0,8%. Anche il Presidente Biden ha parlato del “raffreddamento dell’inflazione” come “priorita’ assoluta”.

Insomma, il fenomeno inflattivo, quasi dimenticato per un decennio, e’ globale, e la tendenza al rialzo e’ emersa anche dai recenti dati relativi a Germania, +4,5%, record dal 1993 e Cina, +1,5%, record dal 1996. Nella maggiore economia asiatica inoltre, preoccupa il +13,5% dei prezzi alla produzione (PPI, production price index).

L’aumento dei prezzi negli Usa e’ anche figlio della crescita economica che genera aumento dei consumi privati e minor sensitivita’ ai prezzi di beni e servizi. Ricordiamo che il mercato del lavoro si e’ rapidamente avvicinato ai livelli “pre-Covid” come testimonia il calo delle richieste di sussidi di disoccupazione, scesi a 267 mila, il numero più basso dall'inizio della pandemia.

Il mercato obbligazionario ha reagito con una risalita dei rendimenti. Quello del Treasury Note a dieci anni e’ passato da +1,45% a 1,55%, dove lo troviamo anche stamattina (ore 11.30 CET), ma lontano dal massimo primaverile di +1,75% e comunque mai cosi’ negativo in termini reali, -4,6%.

Il rendimento del BTP 10anni italiano e’ salito ieri, 10 novembre, a +0,93% da +0,88% e stamattina segna +0,95% con uno spread di 119bps verso l’omologo Bund tedesco.

La reazione più eclatante al boom dell’inflazione Usa è stata dell'oro, in rialzo del +2% oltre 1.850 Dollari/ oncia, massimi da giugno. Oggi scambi in ulteriore rialzo, +0,5% a 1860 (ore 14.00 CET).

La recente forza del Dollaro si accentua: il “cross” contro Euro, dopo aver bucato la soglia di 1,15 per la prima volta da luglio 2020, scambia oggi a 1,146, massimi degli ultimi 16 mesi.

Il Bitcoin ha segnato un nuovo massimo storico a 68.990 Dollari, per poi ridimensionarsi ai 64.800 Dollari oggi (ore 14.00 CET).

Il prezzo del petrolio ha perso ieri -2,5%, dopo che la EIA (Energy Information Association) ha comunicato l’aumento di 1 milione di barili di scorte di greggio Usa, quando gli analisti si aspettavano -2,5 milioni.

L’economia italiana conferma la forte ripresa: nel terzo trimestre il PIL (prodotto interno lordo) ha segnato un aumento del +2,6% trimestrale, accelerando rispetto al +2,1% del 2’ trimestre e portando al +6,1% la variazione annuale acquisita. Il PIL del 3’ trimestre 2021 e’ solo -1,4% piu’ basso dell’ultimo “pre-crisi”, il quarto trimestre 2019.

Il mondo dei veicoli “full electric” e’ euforico. L’IPO di Rivian Automotive, uno dei collocamenti piu’ importanto degli ultimi anni a Wall Street, con quasi 12 miliardi di Dollari, e’ stato un grande successo.

Ieri, 10 novembre, primo giorno di scambi, l’azione ha segnato +29% a 100,7 Dollari, per un capitalizzazione di 85 miliardi di Dollari, con un massimo “intraday” a 119 Dollari. Una storia di successo ancor prima di aver venduto un solo veicolo, che mira a replicare il sucesso di Tesla.

Tesla: il suo fondatore Elon Musk ha venduto azioni per circa 1,1 miliardi, ma l’azione, scivolata fin sotto 1000 Dollari (-17% dai massimi) ha poi chiuso in rialzo, +4% a 1.067. Musk continua a possedere 170 milioni di azioni ed avrebbe venduto per assolvere gli obblighi fiscali relativi all’esercizio di 2 milioni di “ricchissime” stock option.

Sul fronte internazionale, i Presidenti di Usa e Cina, Biden e Xi-Jinping, si incontreranno in un vertice virtuale la prossima settimana, forse lunedì 15 novembre (Fonte Bloomberg).

Stamattina, 11 novembre, Borse dell'Asia-Pacifico contrastate. Nikkei giapponese +0,6%, Kospi coreano -0,2%, Sensex indiano -0,8%. Positivo l’Hang Seng di Hong-Kong +1,0% ed il CSI 300 di Shanghai&Shenzhen, +1,6% grazie anche al +7% di Evergrande, che pagando 148 milioni Dollari di cedole scadute entro i 30 giorni di tolleranza, ha evitato il default.

Mattinata incerta per le borse Europee, coi comparti energy e travel in calo, visto l’aumento dei contagi Covid in diversi Paesi europei. Indicazioni leggermente positive dai future Usa.

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