Azimut al 21.12.22 ipotesi futuro 1

Non sono un consulente finanziario, non è un consiglio finanziario, non è sollecitazione all'investimento.
Grafico a candele 1D.
Sappiamo che il 2023 in Italia ed in Europa sarà funestato da quattro circostanze negative: 1) politica monetaria restrittiva e minore quantità di soldi in circolazione (aumento degli interessi sulla emissione del nuovo debito italiano); 2) inflazione alta (che erode il potere d'acquisto e i risparmi); 3) probabile recessione o comunque forte contrazione economica; continuazione crisi energetica (che dovrebbe pesare circa il 50% dell'inflazione).
Sappiamo anche che la borsa è andata ai massimi del 2021 per il forte quantitative easing che ha riversato grandi quantità di denaro in circolazione, insieme ai tassi a zero.
Poi, sempre nel 2021, è iniziato anche sulla borsa italiana il trend ribassista seguendo Wall Street, che prima dell'Europa nel nov21 ha iniziato il tapering. con il Nasdaq che ha invertito immediatamente il trend ed anche a gen22 l'Sp500, nel mar22 il rialzo dei tassi veloce e intenso e a giu22 ha iniziato il quantitative tightening. L'Europa invece è in ritardo e ha iniziato il rialzo dei tassi solo a giu22 insieme al rientro dei prestiti del programma TLTRO e comincerà solo a mar23 il QT continuando ad aumentare i tassi.
In questo scenario Azimut ha ottenuto utili netti record di 605 mln di euro nel 2021 grazie alla enorme quantità di denaro in circolazione per via del QE e tassi a zero. Nel 2022 invece, quando solo nel giu22 è stato introdotto il rialzo dei tassi (fermi a zero dal 2016!) e il programma di rientro prestiti TLTRO, ma non il QT il bilancio Azimut è stimato in riduzione del 33% con utili netti stimati per il 2022 a circa 403 mln di euro circa.
Dal giu23 dovrebbe prendere vita la Newco con Unicredit per creare proposte di risparmio gestito da veicolare ai clienti Unicredit.
Il vice AD di Azimut Zamboni dichiara che nel 2024 il reddito netto di Azimut dovrebbe essere stimabile in 500mln di euro.
Per il 2023 nessuno si espone, ma l'AD di Unicredit Orcel che l'impatto della partnership con Azimut dipende dall'entità della recessione e che la BCE deve stare attenta all'impatto che può avere il rialzo dei tassi.
I prezzi delle azioni Italiane hanno subito un forte rimbalzo da metà ottobre 2022 per l'ipervenduto, ugualmente a quelle Usa, ed attualmente sono ai massimi.
Il 2023 rimane la grande incognita, dove spirano venti contrari che con più probabilità influenzeranno in modo ribassista i mercati, atteso anche che gli Usa sono coinvolti nelle stesse dinamiche europee con la differenza di non avere una crisi energetica e con il fatto che hanno comunque un inflazione pesante dovuta però solo al surriscaldamento della domanda e pertanto vedranno anche loro una continuazione del mercato ribassista in tutto o in parte dell'anno 2023. Inoltre come per il QE che è stato a livello mondiale, vediamo che l'inasprimento quantitativo sta avvenendo a livello mondiale, con una diminuzione di quantità di liquidità circolante a livello mondiale.
Graficamente vediamo che Azimut, azienda comunque dal bilancio solido, dal buon e costante dividendo e avente prospettive di crescita future ad eccezione probabilmente del 2023, è interessata da una divergenza ribassista su RSI, e sulla base delle questioni trattate lo scrivente si chiede se graficamente è ipotizzabile una figura testa spalle di cui col massimo di dic22 si avrebbe il top spalla destra. E' certamente solo una mera ipotesi, perchè la figura non è ancora avvenuta, e null'altro, però potrebbe essere utile tenerla presente.
Quello che certo è che i mercati sono influenzati dalla quantità di denaro in circolazione, con politiche monetarie espansive maggiore diventa la quantità di liquidità che finisce in borsa e maggiore diventa la propensione al rischio gonfiando le quotazioni, con politiche monetarie restrittive minore diventa la quantità di moneta in circolazione e minore diventa la quantità di moneta che finisce in borsa diminuendo la propensione al rischio con la conseguenza di abbassare le quotazioni, ciò in entrambi i casi indipendentemente dal valore reale dell'azienda. Come vediamo anche i bilanci e gli utili sono a loro volta influenzati in relazione alla quantità di moneta in circolazione.
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